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sabato 20 maggio 2017

IL BACIO DI MEZZANOTTE di Lara Adrian


La scoperta di Lara Adrian è stata un puro caso, in quanto avevo da poco terminato l'ultimo libro disponibile della Ward, ovvero IL CERCHIO DEGLI AMANTI, ed ero in attesa di quello successivo, non ancora arrivato neanche in America, eppure il fascino esercitato su di me da questa saga ancora perdurava e non volevo separarmene completamente. Cercando in giro una cura a questa strana malattia, mi sono imbattuta in commenti acidi ed infervorati contro Lara Adrian, accusata soprattutto di aver copiato la Ward in maniera neppure troppo velata e, mentre le altre si lasciavano prendere dal furore, il mio interesse si è destato pieno di speranze, in quanto un'accusa del genere non mi ha mai scoraggiato. Infondo anche le storie di Shakespeare non erano materiale originale. Tutto sta poi nella realizzazione e mi sono detta che avevo trovato quello che cercavo. Ne sarei uscita curata o mi sarei potuta ancora divertire con altre storie. 


Il passaggio dalla Ward alla Adrian ovviamente è avvenuto non senza un certo lieve fastidio, in quanto è innegabile che leggere 11 volumi di fila della Ward ti fa precipitare in un vero e proprio mondo a parte, dotato di una sua liturgia, di tradizione ed usanze che in qualche modo ormai sono solo sue, quindi provato uno strano veja vu e soprattutto, mentre seguivo Lucan Thorne, protagonista de Il BACIO DI MEZZANOTTE, attraverso le strade pericolose di Boston, mentre se ne andava a  caccia dei suoi nemici, mi aspettato che da un momento all'altro sbucassero Rhage, V, Butch, Z e tutti gli altri, inviati da Wrath per salvare la situazione. Oppure quando gli occhi di Gabrielle Maxwell, la nostra eroina di turno, incrociano in un locale alla moda dove si è recato con i suoi amici, un fascinoso uomo con gli occhiali da sole, mi veniva da gridarle che lui era il Re e che era tornato! Vaneggiamenti di una consorella sulla strada della guarigione.



Ovviamente dovrei essere del tutto cieca o astiosa nei confronti dei commenti del prossimo per negare l'ovvio, ovvero che le somiglianze tra i libri della Ward e della Adrian ci sono e sono anche piuttosto pesanti. Basti pensare ai  fratelli, che fanno parte di un Ordine di guerrieri, o al centro in cui vivono tutti insieme con le loro compagne. C'è una guerra in corso (ovviamente, mi viene da aggiungere) che si combatte  e come al solito gli umani sono ciechi e non se ne rendano conto. Ma invece di lasciarmi turbare dagli elementi in comune, la mia attenzione si è focalizzata sulle differenze e su quello che di nuovo la Adrian è riuscita ad introdurre. 


I suoi vampiri non si smaterializzano e soprattutto non esistono vampire che possono fornire loro il sostentamento. Infatti è una specie che ha solo maschi, ma allo stesso tempo tra le umane esistono alcune che hanno un particolare DNA che ne fa Compagne della Stirpe, ovvero coloro in grado di nutrire i loro compagni. L'origine è aliena: sono creature feroci di un altro pianeta, giunte sulla terra per conquistarla, ma che si sono estinti, lasciando tracce della loro natura in ibridi nati dall'incrocio con delle donne in carne ed ossa. 


Il desiderio di Sangue, tipico di tutto questo mondo letterario, e che nella Ward era assolutamente moderato in quanto il sangue umano non esercitava nessuna attrazione, nel romanzo della Adrian finisce per tornare prepotente e centrale. L'istinto di nutrirsi in queste creature che si trovano sempre in bilico tra civiltà e mondo selvaggio è forte come non mai ed un sottile confine divide i guerrieri dell'Ordine della Stirpe da quelli che sono i loro nemici, ovvero i Ribelli, creature come loro che si sono lasciate conquistare dalla Brama di Sangue. Basta poco per cedere, per passare dal semplice soddisfacimento di un bisogno a cui non si possono sottrarre (come farebbe la famiglia Cullen di twilightiana memoria), ma allo stesso tempo non possono lasciarsi dominare, perché bastano poche gocce in più per varcare il confine e trasformarsi in creature disgustose e animalesche. È questo il vero nodo, la vera lotta dei vampiri della Adrian, che portano dentro di sé la consapevolezza di poter diventare nemici.


Il romanzo è molto più breve dei volumi della Ward, anche perché non ci sono storie secondarie. Il protagonista di IL BACIO DI MEZZANOTTE è Lucan Thorne, un antichissimo vampiro di quasi novecento anni, che appartiene alla GEN UNO, ovvero alla prima generazione ed è per questo una sorta di capo nel gruppo di guerrieri che vivono in una villa enorme e super tecnologica. È vissuto senza una compagna, o un amore tutto suo, per secoli  preso solo dalla lotta. La sua è una reazione in qualche modo legata alla perdita della sua famiglia: un padre terribile che vinto dalla Brama di Sangue ha ucciso sua moglie ed è stato a sua volta eliminato dallo stesso Lucan. Questi ha perso anche i suoi due fratelli, uno ucciso e l'altro apparentemente suicidatosi. Scopriremo che non è così nel corso del romanzo.


Quando Lucan incrocia il cammino di Gabrielle Maxwell, quest'ultima ignora qualsiasi cosa di questo mondo sconosciuto e pericoloso, anche se sul suo collo, senza che lei lo sappia, è inciso il marchio delle Compagne della Stirpe. Lucan è attratto da Gabrielle, ma quando scopre che potrebbe legarsi a lei in modo assoluto, cerca di tenerla a distanza, anche se i pericoli e un talento particolare di Gabrielle nel vedere cose che altri non notano finiscono per intrecciare il loro cammino continuamente, fino a quando Lucan si rende conto che respingerla non li aiuterà e che lei è ormai parte della sua vita.


Il romanzo presenta non solo la storia d'amore tra i due, ma anche una certa azione, con la presentazione dei due schieramenti contrapposti. Entriamo nel complesso, dove vivono Dante, Rio, Gideon, Nikolai, Conlan ed il problematico Tegan. Lucan è il capo di riferimento, anche se sembra che tra lui e Tegan non corra buon sangue per qualche terribile storia del passato. Con gli uomini ci sono anche alcune compagne, la bellissima e gentile Savannah, compagna di lunga data di Gideon, Danika, compagna e poi vedova di Conlan, ed Eva, la passionale compagna di Rio, che poi tradirà la stirpe e quindi sarà ripudiata dal guerriero. Ognuno di loro sembra avere un ruolo e delle capacità e in questo primo libro, si fanno notare Dante, con la sua aria scanzonata, Gideon con la sua abilità ed il suo pragmatismo, Tegan, per la sua anima oscura. Gabrielle conosce tutti loro, anche se la sua abilità nel trovare i covi dei Ribelli, finisce per attirare l'attenzione del capo dei Ribelli, una vecchia conoscenza di Lucan.


Il romanzo nel complesso sembra interessante, malgrado i chiarissimi richiami alla Ward e al suo mondo vampiresco. Certo il romanzo è più snello e più ripulito, nel senso che le sue creature sono a metà tra il selvaggio predominio degli istinti ed una certa aristocrazia. Non l'ho trovato malvagio e nel complesso mi è piaciuta anche la coppia di Gabrielle e Lucan. Sono curiosa di vedere come proseguirà. Gli dò un voto di fiducia.




FRATI TRATTE DAL ROMANZO


Il suo sguardo era stato attirato lontano dalla sua preda da un paio di occhi pieni di emozione e uno spirito che pareva sperduto quasi quanto il suo.


***


"Non ti piace il mio lavoro" azzardò lei.Lui scosse lievemente la testa scura. "Lo trovo affascinante."A quel punto Gabrielle si incuriosì. "In che senso?""Trovi la bellezza nei posti più improbabili".


***


Gelsomino, pensò lui, arricciando le labbra all'indietro in un sorriso di beffardo apprezzamento. Un fiore esotico che apre i suoi petali fragranti solo alle lusinghe della notte.


***


"Mi rammarico che tu abbia dovuto vederlo, ma non posso scusarmi. E non lo farò. Ucciderei chiunque avesse intenzione di farti del male, umano o altrimenti.""Il che ti rende pericolosamente iperprotettivo, oppure semplicemente fuori di testa."


***


"Non sono un emissario della mia razza. Sono un guerriero. E a volte un boia. Il mio mestiere è la morte, Gabrielle, e non sono abituato ad accampare scuse nei confronti di nessuno per le mie azioni."


***


«Non mi fermerò mai. È questa la mia ragione di vita: dispensare morte.»


***


«Hai trovato il tuo destino, Gabrielle. Proprio come ti avevo promesso. Ma non ti ho mai detto che sarebbe stato assieme a me.» 


***

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