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domenica 5 febbraio 2017

SULLE ALI DI UN ANGELO di Becca Fitzpatrick


Il terzo volume della saga degli Angeli Caduti si presenta al lettore subito con tutte le sue caratteristiche principali, ovvero gettandoci nel pieno della storia, con un ritmo dinamico ed oscuro che ha scandito anche le vicende dei libri precedenti.  La storia infatti ha un inizio emozionante, con un salto avanti di tre mesi che si presentano Patch torturato e prigioniero di Hank Miller. 


Il finale aperto di ANGELI NELL'OMBRA ci aveva lasciato infatti con i nostri eroi proprio nelle grinfie di quest'ultimo che si era poi  rivelato la tanto ricercata Mano Nera e sorprendentemente anche il padre di Nora. In questa scena iniziale ritroviamo il ragazzo oscuro e pericoloso di cui ci siamo innamorate tutte nel primo volume, anche se poi alla fine si piega al ricatto di Hank per il bene di Nora, che viene rilasciata e si risveglia  in un cimitero, dimentica di Patch e della sua vita negli ultimi sei mesi, come se i due romanzi precedenti non esistessero. 


La nostra eroina continua ad essere la solita Nora che cerca di fare luce nel mistero che adesso alberga nella sua testa e pur non ricordando nulla sente che le manca qualcosa, o meglio qualcuno dagli inquietanti occhi neri. 



Nel frattempo ritornano vecchi personaggi, come quello di Scott che torna a portare un po' luce nella testa di Nora ma anche a trascinarla come al solito in una serie di disavventure che ci permetteranno di rivedere Jev, come adesso si fa chiamare il ragazzo, che pur essendosi allontanato da lei, è sempre pronto a tornare per aiutarla e per proteggerla. Ritroviamo anche Vee, con la sua solita verve, l'odiosa Mercie Miller, che comincia a aprirsi sempre di più e ad apparire meno antipatica del solito, mentre il grande nemico appare indubbiamente Hank Miller.


Il piacere della lettura anche di questo terzo volume continua ad essere legato ai due protagonisti, Nora e Patch che si mostrano dinamici, intensi, ed appassionati, senza mai scadere nel prevedibile e alla fine sono loro l'elemento sicuramente più interessante, al di là delle vicende a volte piuttosto ingarbugliate per via della lotta tra Nephilm, angeli caduti, arcangeli ed umani.


Anche con questa nuova svolta, l'ennesimo colpo di scena che ci lascia in sospeso, la storia resta sempre coerente e bella. Per fortuna l'amore tra i due non viene meno, malgrado le difficoltà affrontante anche in questa parte della storia. 


Una piccola nota aggiuntiva bisogna scriverla sul capitolo finale che ci permette di sbirciare indietro, prima del famoso incontro nell'aula di biologia, dove finalmente Patch inizia il suo gioco. Scopriamo che già si erano incontrati prima e magicamente il punto di vista, che è sempre su Nora e mai su Patch, qui ci viene dato focalizzandolo su di lui. E questo vale davvero tanto quando si ha a che fare con un personaggio tanto sfuggente. 




FRASI TRATTE DAL TERZO VOLUME


"C'è solo una cosa che so con certezza...Che farei qualsiasi cosa per te, incluso se questo significasse dover andare contro i miei istinti o la mia propria natura. Lascerei tutto quello che ho, persino la mia anima, per te. E se questo non è amore, è la cosa migliore che abbia mai avuto."


***
"Ho abbandonato qualcosa che volevo per qualcosa di cui avevo bisogno. Ed ho bisogno di te, Angelo....Più di quanto penso mai sarai in grado di capire"


***
Cercai di erigere mura altissime per arginare l'uragano di paura che stava per scatenarsi dentro di me. Non potevo affrontarlo in un unico, immenso diluvio. (Nora)


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Perché il problema era proprio questo:la vita non si era interrotta. Aveva proseguito senza di me. (Nora)


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Erano occhi pieni di segreti. Occhi che mentivano senza difficoltà. Occhi da cui non era facile distogliere lo sguardo (Nora su Patch)
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– Questa è realtà o sogno?– chiesi a Patch. – Sogno. – Wow – dissi ammirata. – È così reale. – Quasi tutti i sogni sono così. È solo quando ti svegli che capisci tutti i buchi nella trama. (Patch e Nora)


***

Non sei l'unica a non avere scelta, in questa faccenda. È il destino a sceglierci, non viceversa. (Hank)

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