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sabato 25 febbraio 2017

IL LAGO INCANTATO di Diana Hall


A volte, quando leggo un libro, mi sembra in qualche modo di vedere un film. Non so se capita anche a voi, ma mi sembra di avere davanti agli occhi un vero e proprio schermo dove scorrono immagini più o meno nitide, a seconda della bravura dell'autore o della scrittrici che sto leggendo. Certo è ovvio che un romanzo ha una dimensione più profonda, ma ci sono alcune storie che sembrano essere adatta ad una trasposizione televisiva o cinematografica. È quello che mi è successo leggendo IL LAGO INCANTATO di Diana Hall, penna che confesso di non conoscere minimamente.


La storia è di ambientazione medievale, ancora una volta quindi ci ritroviamo in un'Inghilterra avvolta dalla magica atmosfera di Robin Hood, tra castelli con torri svettanti verso il pallido cielo, foreste brulicanti di nemici, un Re assente, rapito e disperso, ed un soprano sostituto che alimenta gli avidi e punisce i fedeli. Il racconto ci presenta la nostra eroina di turno, Gwendolyn, che assiste impotente alla morte della madre. Lo zio della ragazza ha ucciso l'amato padre e violentato la moglie di lui, da cui è sembra stato ossessionato. La donna non ha ceduto e ha continuato a rimanere fedele al ricordo del marito. Rimasta incinta, il suo crudele aguzzino la lascia agonizzare di parto sotto gli occhi della figlia, destinata ad ereditarne la bellezza e le terre.


Affidata alle cure di due fedeli cavalieri, trasformati in servi, i due decidono di camuffare la bellezza evidente, anche se ancora acerba della ragazzina, per sottrarla agli abusi a cui sarebbe sottoposta in quanto donna. Gli anni passano e Titus umilia e maltratta la ragazzina ormai cresciuta, che tutti considerano orrenda e stupida. Gwen li asseconda, lasciandoli credere che la sua mente brillante sia piuttosto lenta, tingendo i suoi lunghi capelli biondi, imbottendo i suoi vestiti per avere una figura deforme. Il travestimento riesce anche perché è sempre attenta a non mettersi in luce, vivendo strisciando negli angoli del castello.


Un giorno, quando la nostra eroina ha solo 18 anni, suo zio Titus la convoca per rivelarle che, secondo gli accordi presi quando suo padre era ancora vivo, dovrà andare in moglie ad un nobile cavaliere, Falke de Chretian, giovane rampollo, superficiale e vago, figlio del miglior amico di suo padre. Titus, in realtà, non ha nessuna intenzione di liberare la nipote ostaggio, ma è convinto che Falke, vedendola, ne rimanga turbato e disgustato e che la restituisca pagando la penale per essersi sottratto agli accordi.


Falke de Chrestian è un giovane affascinante che ha sempre cercato di sfuggire all'idea dell'onore, dell'impegno e della dedizione ad una causa. Corteggiato dalle dame, si è sempre concesso ai piaceri, ma quando scopre la creatura che il destino e la sua famiglia hanno scelto per lui, scopre di non provare disprezzo, ma una profonda pena ed una simpatia per quella che soprannomina Lady Scricciolo.


Se il dispiacere e la pietà sono i primi sentimenti che Falke nutre per Gwen, maltrattata ed umiliata davanti a tutti per il suo aspetto e per la sua apparente scarsa intelligenza, pian piano il giovane si rende conto che Lady Scricciolo è ben lungi dall'essere come tutti credono. La sua mente acuta lo sorprende in più di un'occasione. Il suo cuore generoso, che emerge durante la malattia che infesta il villaggio, lo toccano nel profondo e pian piano si rende conto di provare per lei un sentimento più forte di quello immaginato. Una notte, poi, sulle sponde di un lago i suoi occhi si posano su una giovane bellissima, un vero e proprio angelo di bellezza, che ha qualcosa si stranamente familiare. 


Il racconto è scorrevole e piacevole, malgrado la sensazione del piccolo schermo rimanga anche nella mancanza della profondità tipica dei buoni romanzi. La storia procede senza una grande contestualizzazione anche geografica, offrendosi come un luogo di sogno, scelta forse voluta dall'autrice per creare la cosiddetta atmosfera, ma in qualche modo ho risentito la mancanza, come ho trovato che l'espediente del travestimento fosse durato troppo per essere credibile. I punti forti del racconto sicuramente restano il ritmo e il piacere di un protagonista che si lascia conquistare dalle azioni e dal cuore più che da un bel faccino (infatti tra l'angelo della notte e Lady Scricciolo alla fine sceglierà quest'ultima). Avrei sviluppato meglio alcune figure secondarie, lasciate troppo in ombra, come quella del cugino di lei, ma nel complesso è un libro piacevole.

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