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martedì 24 gennaio 2017

Un lord da conquistare di Virginia Dellamore


Ho appena terminato l'ultimo romanzo di Virginia Dellamore e sono già in attesa del suo prossimo libro. Più leggo le sue storie e più mi piace.
I pregi sono quelli soliti, che vi ho elencato anche nelle altre recensioni all'autrice: ha una prosa scorrevole e aggrazziata, un rispetto per la mentalità dell'epoca, che non sempre troviamo negli storici e un romanticismo, che piace alle persone come me, che continuano a farsi trascinare dai sentimenti.



Vi lascio la trama e poi commentiamo insieme.

Londra, 1814. Althea Hope è tutto fuorché un’eroina romantica: ha quasi trent’anni, porta gli occhiali, e il suo guardaroba non contiene un solo abito che non sia terribilmente fuori moda. In più, ricopre la classica professione delle zitelle senza speranza: fa l’istitutrice e la chaperon di una ragazza alla sua prima Stagione. Il suo compito è quello di accompagnare la ricchissima e bellissima Greta agli eventi mondani, tenendola sotto controllo ma rimanendo sullo sfondo come una severa tappezzeria.
Anche Lord William Warwick non è il protagonista perfetto di una storia d’amore: è misogino e scontroso, e i modi villani che sfoggia anche nei migliori salotti gli vengono perdonati soltanto perché è più ricco di Creso. È giunto a Londra per cercare moglie: perfino lui, che preferisce concedersi dei rapporti fugaci e considera con orrore la sola idea del matrimonio, si rende conto che a trentacinque anni è venuto il momento di dare un erede legittimo al casato.
Di sicuro, William non è l’uomo ideale di Althea.
Di sicuro Althea non è la donna ideale di William.
Eppure, loro malgrado, finiscono con l’incontrarsi fin troppo spesso e chissà che quelle apparenti scintille d’odio e ripicca non celino ben altri tipi di fiamme...
La storia di un amore imprevisto che tenta vanamente di lottare contro se stesso, fra battibecchi serrati e baci rubati, balli vorticosi e inseguimenti in carrozza, finti corteggiamenti e vere passioni, nel cuore della Londra gaudente del periodo Regency.

Letta? Che ve ne pare? Vi sembra stuzzicante?
Come accade a volte nella vita, Althea ha un animo romantico e le idee molto chiare in fatto di uomini: vuole sposarsi per amore e non importa se oramai a tutti gli effetti è una zitella. A ventotto anni non si è sposata e per mantenersi, in assenza di familiari che possano prendersi cura di lei, fa l'istitutrice. Il suo lavoro le piace e Greta è deliziosa.


I problemi iniziano con la stagione mondana, che dovrebbe consentire alla sua pupilla di sposare un buon partito. Greta, infatti, è bellissima e anche molto ricca, ma proviene da una famiglia di umili origini e la madre è molto imbarazzante. Così, quando la fanciulla cattura l'attenzione del nipote di Lord William Warwick, Althea pensa che la ragazza andrà incontro ad una sicura delusione, perchè i Warwick si opporranno fermamente a questa relazione. E in effetti, Lord Warwick si mostra da subito ostile. Solo che la sua avversione non è per Greta, ma à per l'istitutrice.


Perseguitato da madre e figlie disposte a tutto pur di comprometterlo e costringerlo a sposarlo è convinto che la scaltra istitutrice voglia convolare a nozze, con un ottimo partito, riuscendo a piazzare anche la sua protetta.


Nonostante Althea lo trovi detestabile, non riesce a tenerlo a distanza e nemmeno lui è in grado di evitarla. Qualsiasi occasione è buona per cercare un motivo di scontro e di contatto.
I dialoghi sono divertenti e le schermaglie amorose sono molto carine.


La storia prende. Lei piace e lui è esilarante nella sua rigidità, che cozza con la tenerezza del suo cuore. La resa finale è un abbraccio corale che coinvolge i protagonisti, l'autrice e i lettori.
A me è piaciuto molto e dunque ve lo consiglio.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ma sono convinta che vi conquisterà.

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