Translate

giovedì 12 gennaio 2017

DREAMLESS di Josephine Angelini


DREAMLESS è il secondo volume della serie di stampo mitologico 'The Awakening', che fa seguito ad un primo libro pieno di promesse e di seducenti ispirazioni, ovvero STARCROSSED, dove l'autrice era riuscita a dare nuova linfa ad una formula (quella del fantasy romance) troppo vittima dell'incanto della Meyer e quindi in qual modo svilita. La Angelini invece attinge a piene mani ad una mitologia ricchissima che offre spunti nuovi e da ampio respiro ad una storia altrimenti pericolosamente simile a troppe altre. 


Il finale del primo romanzo ci aveva lasciati con infinite possibilità, uno di quei finali aperti che non smetto di odiare. La bugia di Dafne ha inevitabilmente creato una voragine tra i due innamorati, in quanto l'essere consanguinei (anche se parliamo di cugini) rende impossibile la realizzazione di un amore già nato sotto una cattiva stella. Se prima l'ostacolo era il pericolo che l'unione tra le case portasse alla fine della Tregua tra gli dei, adesso ci troviamo davanti ad un ostacolo insormontabile, almeno all'apparenza. Helena comunque ha deciso di liberare le case dalla maledizione della furia, in quanto essendo lei una  DISCENDENTE capace di raggiungere la terra dei morti, è la più adatta a farlo. Non dimentichiamo che il solare Hector è ormai diventato un paria il cui nome scatena l'odio feroce e la litania ben nota di SANGUE CHIEDE SANGUE.


Il personaggio di Hector, che nel primo libro mostrava un carattere rissoso e competitivo, si riscatta fortemente in questa seconda parte, suscitando una tenerezza legata alla solitudine che lo circonda e non si può che fare il tifo per la nostra eroina perché possa riuscire nel suo intento di  restituire Hector a la famiglia Delos, al padre, ai fratelli ed ai cugini che tanto lo hanno amato. Interessante è notare come l'autrice riesce a descriverci l'odio sotto il quale ancora cova l'amore, basti pensare a quando, lontano dalla sua vicinanza fisica (che scatena le furie) tutti i familiari ricordano con malinconia il ragazzo. Gli unici che possono avere contatti con lui sono solo Helena, gli umani, e  ovviamente Dafne a cui ricorda l'amore perduto.


Nel frattempo la nostra eroina affronta l'incarico con notevole dedizione, anche se la discesa nel regno di Ade lascia segni evidenti sul suo corpo e la solitudine che caratterizza la prima parte del viaggio riflette anche la distanza che si è creata tra lei e Lucas. Questi, come il più classico dei protagonisti di romance, ricorre al disprezzo per cercare di tenerla lontano, istigato anche dal padre, anche se il nemico peggiore è annidato dentro di lui, in quel sentimento che non gli permette di starle troppo lontano.  Helena sta sempre più male e lui vorrebbe aiutarla, ma il resto della famiglia non sembra capire la sua sofferenza e cercano di minimizzare i sentimenti di Lucas. Nel frattempo arriva un nuovo personaggio a mettere in crisi il loro amore, ovvero Orione, figlio di Afrodite.


Orion è solare e amorevole, ma allo stesso tempo presenta un pizzico di dannazione che accresce il suo fascino. Arriva per aiutare Helena e anche se il mio cuore fedele non riesce a staccarsi da Lucas, bisogna ammettere che si ama Orion con facilità. Arrivato ad affiancare la nostra eroina nella sua ricerca nel regno dei morti, il suo accompagnante spicca per la forza e la costanza. È colui che arrivaa salvarla ogni volta che incontra un pericolo,  è quello che le manda messaggi al cellulare, mentre tutti gli altri amici sono troppo presi dalle loro vicende per notare la sua solitudine. Si lascia amare facilmente e allo stesso tempo diventa un elemento chiave della storia. Lui è l'erede di ben due case, quella di Roma e quella di Atene, quindi un ibrido dannato e perseguitato dalla sua stessa famiglia. 


L'esito della missione di Helena, ovvero la liberazione delle Furie dal loro tormento eterno servirà anche a lui, ma si mormora anche che Orione possa essere il tiranno destinato a trascinare tutti nell'oblio. Ma al momento nulla sembra farlo presagire ed il ragazzo appare quasi il vero eroe del secondo volume,  rubando la scena a Lucas, che comunque combatte e si guadagna il suo spazio, preda di una gelosia molto umana per il nuovo arrivo. Se una parte di lui pensa che sia giusto per Helena andare avanti e dimenticarlo, dall'altra parte non riesce ad abbandonarla completamente tra le braccia del figlio di Afrodite, tanto da starle accanto, senza che lei lo sappia, anche durante la sua discesa all'inferno.


Molto forte è la dimensione onirica in questo secondo libro, in quanto grande spazio è occupato dai viaggi di Helena nel terrificante mondo di Ade  e che riflettono a volte il suo stesso umore del momento. Alla solitudine iniziale che l'aveva condotta verso luoghi spaventosi, si sostituisce con l'arrivo di Orion un paesaggio diverso, Innegabile il fascino dell'apparizione di Ade, Persefone e Morfeo, che conservano un fascino visico antico e leggendario, basti pensare al vestito di Persefone con fiori che sbocciano e marciscono allo stesso tempo appena sfiorano la terra dove nulla può vivere. Persefone è prigioniera per sei mesi all'anno, ma Ade non è l'orribile mostro che Helena immaginava. A lui è toccato governare questo regno ed in qualche modo è a sua volta prigioniero. Persefone  è la sua unica gioia. E che dire del fascinoso Morfeo le cui braccia possono regalare sogni bellissimi da cui Helena si sente tentata? Bella anche la descrizione dei fiumi dell'allegria e della dimenticanza.


Se il giorno di Halloween in qualche modo si presenta come un sogno che pian piano assume i contorni dell'incubo, il finale si tinge di tinte oscure e drammatiche regalandoci un colpo di scena dietro l'altro. Inevitabile un seguito che spero possa essere all'altezza dei due volumi precedenti.

Nessun commento:

Posta un commento