Translate

domenica 18 dicembre 2016

DEMELZA di Winston Graham



Il secondo appassionante volume della saga, che Winston Graham ha dedicato ormai decenni fa all'aristocratica famiglia Poldark, è incentrato sul carismatico personaggio di Demelza Carne, ormai Signora Poldark. Dopo essermi innamorata della scrittura di quest'autore, ho cercato disperatamente di trovare il continuo di questa storia, pubblicata in Italia in indecenti edizioni sintetiche da un famoso settimanale femminile. Quello che invece stavo cercando era la storia completa e così alla fine sono riuscita a procurarmi la versione integrale solo in inglese, con l'augurio che presto la Sonzogno possa provvedere alla pubblicazione anche degli altri volumi. La mia curiosità era però tanta e quindi mi sono fatta mandare da un'amica inglese i volumi mancanti, decisa ad affrontare questo lungo viaggio attraverso l'affascinante vita dei Poldark.



Per quelli che come me hanno scoperto questa storia grazie alla nuova serie della BBC, il secondo volume racconta gli episodi riassunti nella seconda parte della prima stagione. Demelza è cresciuta ed ormai è diventata una donna che attira sempre di più gli sguardi. La sua propensione al miglioramento l'ha indotta a cercare di superare tutte le sue mancanze e provvidenziale si rivela l'amicizia con la dolce Verity, ormai rassegnata ad una vita in ombra, priva dell'amore che la famiglia ha ostacolato.



L'arrivo della piccola Julia nella vita di Ross sembra in qualche modo un coronamento di un rapporto nato quasi per caso, ma rivelatosi vincente. Eppure i problemi non mancano nella loro esistenza, basti pensare alla miniera di Wheal Leisure, alla speculazione dei Warleggan, che cercano di compromettere ed influenzare il mercato in base ai loro bisogni, al punto da indurre Ross a diventare il leader di una compagnia che ha lo scopo di tutelare tutti i proprietari di miniere e di riflesso la vita dei loro dipendenti.


Se da un lato le difficoltà non hanno mai spaventato il nostro eroe, la vita delle persone che gli stanno intorno non è più facile o meno drammatica, basti pensare al povero Jim Carter e alla giovane e timida moglie, o a Mark Daniel, il gigante buono, che ha la sfortuna di innamorarsi della donna sbagliata. La bellezza dei libri di Graham è questo piccolo mondo antico e moderno che emerge con tutta la forza e la violenza della sua collettività. Ross è la stella polare alla quale tutti si rivolgono e che arriva per aiutare, sentendosi responsabile di ogni piccolo fallimento di ognuno di loro.


Anche se non se ne rende conto, Demelza è come lui. Pur avendo raggiunto una vita serena e sicuramente molto migliore di quella che conduceva nella misera casa del padre, la nostra eroina non sembra intenzionata a rimanere in disparte nel suo piccolo angolo di paradiso, mentre gli altri affrontano le proprie miserie e disperazioni. Verity è come una sorella per lei e il suo cuore generoso decide di darle una felicità che merita e cosi si dedica anima e corpo a questa causa (ovvero quella di riavvicinare Verity a Blamey) con una dedizione ed una passione ammirevoli, giocando in maniera impavida e rischiosa, forse più di quanto sarebbe stata capace la dolce Verity.


Anche se alcune storie possono essere meno appassionanti di altre (basti pensare a tutta la vicenda della compagnia creata da Ross), la bellezza di alcuni episodi, il potere narrativo di Graham, rendono anche DEMELZA un volume immancabile e avvincente, con scene da incorniciare, come quella del ballo a casa dei Warleggan, quello della morte di Jim Carter, o quella in cui Demelza (rimasta sola in casa) si ritrova a dover fronteggiare due uomini pericolosi come Dwight e Mark Daniel. E poi la fuga di Verity, il coronamento del suo amore con Blamey, la terribile epidemia. Innegabilmente Graham ha il potere della narrazione e si offre al lettore con la sua eccellente capacità narrativa, con personaggi solidi ed appassionanti e con un paesaggio naturale che diventa quasi lirico nel suo racconto, perfetta cornice di vicende umane toccanti ed universali.






FRASI TRATTE DAL ROMANZO

— Sei l'unica cosa che importa —disse —. Ricordalo. I miei parenti, i miei amici, Elizabeth, la casa e la miniera: rinuncerei a tutto e lo sai...lo sai bene.  E se non lo sai vuol dire che in tutti questi mesi ho fallito e quello che posso dirti ora non servirà a nulla. Ti amo, Demelza, e insieme siamo stati molto felici. E torneremo ad esserlo. Ricordalo e aggrappati a questo perché nessun altro lo può fare.
(Ross a Demelza)

***

- A volte — disse con voce pensierosa, — penso di essere una gran signora, ma poi ricordo che sono solo...
- Sei Demelza - disse Ross baciandola a sua volta - Dio ha rotto lo stampino.

***

Anche il suo viso assomigliava al profilo di una nave, affilato, aggressivo e solido, castigato dal tempo, ma non sconfitto.
(Demelza osservando Blamey)

***


Ross si chinò e premette il viso trai capelli di Demelza. Vibranti come lei stessa, sfioravano la faccia di Ross. Avevano l'odore dolce della brezza marina. Ross si sentì toccato dal  mistero della personalità, perché quei capelli e la testa e la persona del giovane donna che era ai suoi piedi erano suoi per legge coniugale e per la decisione entusiasticamente libera della donna stessa, perché quei capelli scuri e quella testa significava per lui  più di chiunque altro, perché in un modo misterioso rappresentavano la chiave per liberare la sua attenzione, il suo desiderio e il suo amore. Uniti intimamente e personalmente nel pensiero e nella simpatia, interagendo l'uno con l'altra ad ogni passo, erano allo stesso tempo esseri singoli, irrevocabilmente persone separate e diverse e dovevano continuare così malgrado tutti gli sforzi per mantenere la distanza.

***

No mi sorprende —disse Demelza—, che ti abbiano scelto per dirigere la compagnia, perché sei capace di provocare cattivi pensieri anche in un santo.
(Demelza parlando con Ross)

***

 Verity pensó che infondo al cuore tutti i Poldark erano sentimentali e all'improvviso, per la prima volta, si rese conto che si trattava di un tratto molto più pericoloso del cinismo.

***

 Per avere classe, Jonathan, c'è bisogno di una sola generazione. I tempi sono cambiati. Quello che conta è la ricchezza.
(La madre di Elizabeth)

***



Ho vissuto con loro, che è molto di più di quello che mai potrai fare tu. Ci sono buoni e cattivi in tutte le classi sociali e in tutte le condizioni e non metterai a posto il mondo pensando che tutti quelli che sono qui sono responsabili della morte di Jim.
(Demelza a Ross durante la festa a casa Warleggan)

****

—In questi posti arrivano sempre una collezione di vagabondi. Ci sono sempre individui ansiosi di incoraggiarli.
Demelza rispose con fare trionfante: - Oh no, Ross, in questo ti sbagli. E sei ingiusto con loro! Uno è un baronetto e vive nella mansione Werry. Mi ha invitato a bere il tè e a giocare a carte. Un altro è un uomo di chiesa che ha viaggiato per tutto il continente. E il terzo è un ufficiale di marina. Uno, incluso, è un tuo parente. Oh, no, Ross, non puoi dire una cosa simile!
 —Posso e lo faccio.  —Era furioso con lei—. Uno è un vecchio depravato e lascivo il cui nome non può essere pronunciato in circoli decenti. Un altro è un vanitoso pedante che porterà discredito alla Chiesa. E il terzo è un giovane marinaio in cerca di avventure. Partecipano per vedere che possono ricavarci, come tutti quelli della loro classe. Mi sorprende che i loro complimenti non ti provochino nausea.
(Ross e Demalza, litigando al ballo dei Warleggan)

***

—L'unico inconveniente dei Poldark —disse dopo un momento— è quello di non saper accettare la sconfitta.
 —L'unico inconveniente dei Warleggan —disse Ross— è non sapere quando non sono desiderati.
(Ross e George)

***

—Verity, ieri sera ho chiuso il libro della mia vecchia vita. Da domani ne inizierò uno nuovo e dobbiamo scriverlo insieme.
- Non desidero altro  - disse lei —.  E non ho paura di nulla.
(Verity e Blamey)

***


Lei sapeva che stava morendo: però la vita la chiamava, quella vita che aveva tutta la dolcezza della gioventù, ancora non vissuta: Dwight, il baronetto, gli anni di trionfo, pianto e poi la morte.
(Keren)

***

— Ti aspetti che ti picchi? —disse lui. - Questo è quello capisci: una buona bastonata e poi si passa ad altro. Ma non sei un cane o un cavallo che si può correggere colpendolo. Sei una donna e hai istinti più sottili per giudicare il bene ed il male. La lealtà non è una cosa che si compra: si concede o si nega liberamente e per Dio, hai scelto di negarla!
(Ross a Demelza dopo la scoperta della fuga di Verity)

***

—Stia attento alla legge, capitano. È una cosa antica, contorta e sinuosa e si può burlare di lei una mezza dozzina di volte, ma se una sola volta riesce ad afferrarla, scoprirà che liberarsi non è così facile che liberasi dalla presa di un granchio.
(McNeal a Ross)


Nessun commento:

Posta un commento