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domenica 16 ottobre 2016

PASSIONE OLTRE IL TEMPO di Diana Gabaldon


PASSIONE OLTRE IL TEMPO è il prosieguo naturale di TAMBURI D'AUTUNNO, o meglio è quella seconda parte del volume DRUMS OF AUTUMS che in Italia è stato diviso dal colpo d'ascia dell'editoria italiana convinta (forse a ragione visto quello che ho letto in giro) che il pubblico di lettrici non sarebbe stato attirato per niente da un volume così corposo.


La verità è che le due parti sono state concepite come un unico, secondo una strutturazione ben precisa dell'autrice, che dissemina di elementi apparentemente illogici nella fase iniziale e che ritornano prepotenti più avanti, incastrandosi decisi in un puzzle che rivela un'immagine d'insieme assolutamente perfetta.



La storia riprende con Brianna e Roger, i due quasi amanti che si cercano, si sfuggono e si allontanano, mentre la ragazza lotta con i suoi fantasmi ed i suoi dubbi, ora che ha perso anche sua madre, ha scoperto un padre che ignorava e teme l'amore di Roger. Ma soprattutto Bree viene spinta all'azione dalla scoperta del destino dei suoi familiari. Nascondendo a Roger le sue intenzioni, la ragazza si lancia in un'avventura che cambierà per sempre la sua vita e Roger, innamorato prudente e attento, manda all'aria la sua esistenza pur di raggiungerla e salvarla da eventuali pericoli.


Se Claire e Jamie compaiono ancora predominanti, come coppia consolidata, punto di riferimento di una piccola comunità che si sta creando tra le montagne, intorno al Ridge, i due amanti dalle stelle avverse sono Bree e Roger. Lei insegue suo padre, o meglio il fantasma eroico dell'uomo che ha conosciuto solo dai libri di storia e dai racconti, cercando allo stesso tempo anche il ricongiungimento con la madre. Roger insegue lei, calandosi fino all'inverosimile in un mondo che aveva sempre studiato attraverso la lente del letterato, ignorando come certi concetti si vivano sulla pelle in maniera completamente diversa.


Inseguimenti per nave, tra pirati e briganti, tra passione ed amore, i due si ritrovano, si perdono con una Gabaldon che riesce a gestire l'elemento di sorpresa al meglio di sé, soprattutto quando Bree si presenta dai genitori incinta di un bambino che non è di Roger, ma del terribile Stephen Bonnet. La verità sarà dolorosa e drammatica. E altrettanto abile si dimostra anche nel gestire la scomparsa di Roger, come se la sua penna fosse l'obiettivo di una videocamera che ci lascia sulla strada di campagna che porta al Ridge con Jamie ed il giovane Ian che sono pronti a vendicare l'onore di Bree, senza conoscere la verità.


Per tutto il resto del libro rimaniamo con il fiato sospeso, mentre Bree aspetta il suo bambino e aspetta Roger per poter tornare indietro, mentre Jamie ed Ian ignorano che l'identità misteriosa dell'innamorato di Bree coincide con quella dell'uomo di cui si sono sbarazzati. La scoperta si rivelerà drammatica ed emozionante, con la nuova promessa e la nuova avventura per salvare Roger e conquistarsi il perdono di una figlia appena ritrovata.


Sintetizzare tutte le emozioni di questo romanzo corposo è decisamente un'impresa ardua, ma anche questo volume alla fine si rivela emozionante per la ricerca costante di sé, per la scoperta di un padre leggendario fatto invece di passione e sangue, capace di commettere a volte errori imperdonabili, per l'interazione dei vari personaggi, per quella coppia consolidata e splendida che continua ad amarsi e a conquistarci, malgrado le mille avventure e disavventure. Decisamente un altro tassello fondamentale nella grande storia corale di Jamie e Claire.






FRASI TRATTE DAL ROMANZO

«Se sei la figlia di Jamie Fraser», disse Laoghaire con voce fredda e chiara, «e potresti anche esserlo, a giudicare dal tuo aspetto, allora sappi una cosa: tuo padre è un bugiardo e un puttaniere, un imbroglione e un ruffiano. Tanti auguri a tutti e due.»

***

«Dio buono, se assomigli a mio fratello!»    Lasciata da sola, Brianna tornò alla lettera, rileggendone lentamente l'inizio mentre la stanza silenziosa attorno a lei svaniva via via che Jamie Fraser tornava in vita tra le sue mani, la sua voce talmente vivida al suo orecchio interno che avrebbe potuto benissimo trovarsi lì in piedi davanti a lei, con il sole della finestra che scintillava sui suoi capelli rossi.

***

«Aye, bene. Quando tornò era... diverso. Be', è normale, aye?» Sorrise appena, poi abbassò di colpo gli occhi, pieghettando tra le dita il tessuto del kilt.    «Era come parlare con un fantasma», soggiunse piano. «Mi guardava, sorrideva, rispondeva... ma non era veramente lì.» Tirò un profondo respiro, e lei potè vedere i due solchi tra le sue sopracciglia approfondirsi per la concentrazione.    «Prima — dopo Culloden — insomma, era diverso. Lui era talmente ferito, e aveva perduto Claire.
(Ian parlando di Jamie a Brianna)

***


Rimase lì seduta ad ascoltare, e le parve di capire che cosa avesse trovato in quel luogo Jamie Fraser.    Non solitudine, ma raccoglimento. Non sofferenza, ma resistenza, la scoperta di una risoluta parentela con le rocce e il cielo. Aveva trovato qui una pace severa che trascendeva i disagi del corpo, e che anzi gli aveva guarito le ferite dell'anima

*********

«Dicono che per un figlio è bene conoscere il proprio padre, ma secondo me non ci sono dubbi su chi sia il tuo, ragazza. Potrai anche aver ereditato il naso dritto e i riccioli rossi da chiunque altro uomo, ma quella testa dura no, quella è di Jamie Fraser.»

***

Aveva vinto: Claire era sua, così come questa splendida bambina...questa giovane donna, si corresse guardandola. Ma Randall le aveva avute al proprio fianco per vent'anni; non c'era dubbio che avesse lasciato un suo segno su di loro. Di quale segno si era trattato, comunque?

***

«C'è il corpo e c'è l'anima, Sassenach», soggiunse lentamente, come per ordinare le idee insieme alle parole. «Tu sei un medico, e conosci bene il primo. Ma l'altra è più importante.»


***

Uomo perbene non protesterà. E se invece lo farà... be', allora vuol dire che non ti merita, e io lo ridurrò in polpette, e poi andrò subito a cercarti un uomo migliore.»
(Jamie parlando a Brianna della violenza subita e di Roger)

***

Istruito all'università di Parigi, confidente di re e amico di filosofi, era pur sempre un Highlander, nato per il sangue e per l'onore. Il corpo di un guerriero e la mente di un gentiluomo... e l'animo di un barbaro, pensò con amara ironia, per il quale né la legge di Dio né quella dei mortali erano più sacre dei legami di sangue.

***

«Tu sei sangue del mio sangue», sussurrò, «e ossa delle mie ossa. Ti dichiaro mio figlio di fronte a tutti gli uomini, ora e per sempre.
(Roger parlando a Jemmy)

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