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martedì 28 giugno 2016

L'importanza di chiamarti amore di Anna Premoli


  


L'importanza di chiamarti amore è l'ultimo romanzo di Anna Premoli.
I protagonisti della nostra storia sono Giada e Ariberto, due bocconiani prossimi alla laurea, che finiscono con l'essere accettati entrambi presso una nota azienda di consulenza milanese, per uno stage. E' l'occasione giusta per conoscersi, anche se Giada non avrebbe alcuna voglia di approfondire la conoscenza di Ariberto, che è quanto di più lontano esista dal suo ideale di uomo. Ma fortunatamente per noi e anche per lei, Ariberto è uno che non molla e con la sua costanza, la sua dedizione e la sua, diciamolo pure, testardagine riuscirà ad abbattere tutti i muri che la futura commercialista aveva eretto a protezione del suo cuore.


Cosa ha di male il nostro protagonista? Nulla, è bello, intelligente, dolce, gentile e impegnato nello studio e nel lavoro. E come se non bastasse, veste elegantemente e alla moda. In una parola sola è troppo perfetto per Giada che è alla continua ricerca di una via di fuga da tutto ciò che le ricorda sua madre ed il suo mondo.


Ecco centrato il problema. Ariberto Castelli è l'uomo che la madre sceglierebbe per sua figlia e lei, nella sua battaglia personale, alla ricerca di una propria identità, non potrebbe mai accettarlo nella sua vita e nel suo cuore, perchè questo significherebbe omologarsi ai desideri della madre.
Tutta la ribellione di Giada è incentrata su questo punto e Ariberto lo capisce e lotta disperatamente per farsi largo tra i tanti preconcetti, facendo emergere i sentimenti che li uniscono.
Sotto, sotto Giada è una romantica e vorrebbe lasciarsi andare alla forte attrazione che prova per quel giovane dal volto angelico e il fisico scultoreo, innamorandosene, ma per farlo ha bisogno di maturare, di crescere e di capire che la cosa più importante non è distinguersi da sua madre, ma è affermarsi indipendentemente da lei, perchè per essere felici bisogna imparare ad accettarsi.
Anna Premoli, torna con lo schema di coppia sperimentato nel suo fortunato Ti prego lasciati odiare, sviscerando altri aspetti di una storia che sembra già stata raccontata. Nonostante tutto, il romanzo piace. La Premoli ha un modo di raccontare che cattura il lettore e lo spinge a proseguire nella storia, anche se non ci sono grandi colpi di scena e questo è un merito narrativo da non sottovalutare.
Detto questo, spero di leggere qualcosa di diverso dal modello già sperimentato, per poterne apprezzare altri aspetti, che si perdono nella ripetitività dello schema di contrapposizione di coppia.
Il romanzo è comunque scorrevole e piacevolmente romantico. Per quanto riguarda, invece, i due protagonisti, penso di poter affermare che non c'è una pretesa di rivoluzionarietà nel personaggio femminile, come avevo letto in qualche recensione sul web. Giada è una ragazza come tante, una ragazza moderna, ancora un tantino immatura, con tanti angoli da smussare e una dolcezza di fondo, che nasconde sotto un'apparente corazza. Inutile dirvi, che a me piace il protagonista maschile, che con la sua dolcezza e la sua determinazione, si rivela molto più maturo della protagonista. Ariberto è arrivato alla fine del suo percorso e ha trovato un suo equilibro. Sa perfettamente chi è e cosa vuole dalla vita e proverà ad aiutare Giada a fare lo stesso. Insomma, vorresti incontrare davvero nella vita uno così, perchè se ci sono, sono veramente pochi ed è un peccato, perché noi siamo in tante a volerlo così!

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