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sabato 14 maggio 2016

IL DOLCE SAPORE DELLA VENDETTA di Carole Mortimer


Non leggevo un "Harmony" ormai da un bel po', persa dietro a storia più lunghe, piene di pizzi e merletti, di solito con una folla di personaggi decisamente più cospicua degli esili volumetti di massimo centocinquanta pagine. Eppure li ho adorati per anni e ricordo ancora con piacere gli scambi con una mia vecchia amica che mi portava letteralmente "bustoni" di romanzi che divoravo in sette giorni. Mi è venuta una certa nostalgia e la Mortimer era lì che mi aspettava.


IL DOLCE SAPORE DELLA VENDETTA è una storia abbastanza classica di qualche anno fa, con un protagonista, Cesare Gambrelli, che pur possedendo la bellezza mediterranea, in qualche modo ne conferma anche tutti gli stereotipi tipici su noi italiani, o almeno come ci immaginano da lontano. A volte mi chiedo se gli inglesi che vengono in vacanza in Italia subiscano una sorta di shock culturale, arrivano a Milano e scoprendo che le donne sono dinamiche e alla moda, gli uomini non se ne vanno in giro con il mandolino e a pranzo, non sempre, ordiniamo pizza.


Divagazioni le mie, ma inevitabili perché Cesare Gambrelli è un ricco manager multimilionario che gestisce catene alberghiere, possiede una casa cinematografica, vive in attici extra lusso, eppure si turba al pensiero che Robin, la protagonista, sia stata con un uomo prima di lui, ovvero il marito, o medita sul fatto che se si sapesse che lui e Robin hanno dormito insieme prima di sposarsi penserebbero che lei è una donna leggera. Ho avuto la sensazione di precipitare in un romanzo degli anni ottanta, anche se a quanto pare la Mortimer ha pubblicato questo romanzo nel 2007.


A parte questa sensazione strana, la storia è molto carina, iniziando con due personaggi che pur sparendo dalla circolazione nel giro di una manciata di pagine, lasciano la loro impronta sul destino dei sue protagonisti. Due vite spezzate tragicamente, in un momento di crisi delle reciproche esistenze, e allo stesso tempo una strada che pone fine alle loro vicende prematuramente.


Mesi dopo ad una festa a Londra, Robin nota un uomo che la sta osservando con insistenza. Si tratta proprio di Cesare Gambrelli, il fratello della donna rimasta uccisa nell'incidente in cui ha perso la vita anche Simon, suo fratello. Cesare scopre che l'attraente ragazza è la figlia di Charles Ingram, il padre dell'uomo che reputa responsabile della morte della sorella, che gli ha lasciato il piccolo Marco, frutto di una relazione clandestina.

I suoi piani di vendetta (prima di tipo economico) cambiano difronte alla forte attrazione che sente di provare nei confronti della donna e decide di ricorrere al più classico dei ricatti pur di averla, dando una madre al piccolo Marco, ed una moglie da utilizzare ed esibire per il futuro.


La loro relazione, nata sotto i peggiori degli auspici, pian piano prende il sopravvento anche sui piani di vendetta di Cesare, fino a quando non scoprirà una verità molto diversa sul conto di sua sorella ed imparerà che l'unico modo per essere davvero liberi è solo attraverso il perdono.

La storia è carina e la Mortimer non si smentisce. Peccato che quando si legge un "Harmony" alla fine si ha la sensazione di aver vissuto una storia concentrata, che avrebbe potuto dirci molto di più. Frutto forse dei tagli decisi dalla casa editrice, ma nel complesso le vicende sono carine e il romanzo si legge facilmente e con piacere.

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