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domenica 15 maggio 2016

ERI NEL MIO DESTINO di Roberta Ciuffi


Ormai l'ho dichiarato apertamente di essere innamorata della scrittura della Ciuffi e di trovare sempre nei suoi romanzi qualcosa che mi colpisce. Può essere la bellezza della storia, come ne IL COLORE DELLA FELICITA', oppure il carisma del protagonista come in  SOLO UNA DONNA, o una racconto d'amore che conserva la delicatezza di un poema e la carnalità di un romance come in SOLO TU NEL MIO CUORE. Alla fine qualcosa mi rimane sempre, dopo la lettura, e se con altri romanzi dopo un po' faccio fatica a ricordare trame e personaggi, i suoi restano con me.

Ho affrontato quindi la lettura di ERI NEL MIO DESTINO con una certa fiducia e scioltezza ed essermi ritrovata subito nella prima pagina con davanti Leo di Castellana è stata un piccolo premio che ho molto gradito. Sono passati alcuni anni dalla conclusione felice che ha portato Leo e Gytta a coronare il loro sogno d'amore e Leo, pur essendo sul punto di diventare padre, è ancora alle prese con la sua masnada delle bande verdi e con Arno Buatére, il nostro fascinoso ed irrequieto amico.

Arno appare come un novello Romeo, innamorato di una certa Flandina, che altri non è che una delle sue solite infatuazioni. Leo lo sta cercando perché il Principe di Capua ha un compito importante da assegnargli, ovvero quello di condurre la figlia del imperatore Bisanzio dal suo futuro sposo. Anna Irene è una bambina di soli dodici anni, che già mostra i segni di un fascino che emergerà e che sicuramente la trasformeranno in una protagonista degna di nota.

Al momento è solo una spina nel fianco di Arno, che deve accompagnare lei e tutto il suo seguito attraverso i territori infestati di briganti e condurla sana e salva dal suo vecchio e promesso sposo. Dopo un po' il soldato decide di separarsi dal lungo e pigro convoglio, costringendo la principessa a travestirsi da ragazzino, e portando con sé solo pochi uomini.

Nel corso del viaggio in incognita scopre di essere seguito da una strana donna, la figlia di un brigante, da tutti chiamata Maer, ovvero la straniera, per via della sua pelle bruna che la dichiara sfacciatamente come per metà saracena. Bellissima e malinconica, il personaggio di Maer attira tutta l'attenzione del lettore su di sé, come un tesoro misterioso nascosto nel bosco.

Scacciata e disprezzata dagli uomini, Maer ha imparato a relazionarsi soprattutto con la natura ed il suo amore incondizionato per Fred, il cane del borgo, o per Grima, il falco che la segue ovunque. Loro sono la sua vera famiglia, più del Sira o dell'uomo che era il marito di sua madre. Frutto di uno stupro, disprezzata dagli altri abitanti, la sua bellezza e la sua dedizione, la rendono una creatura rara di cui Arno si innamora perdutamente, pur temendo di non potersi mai fidare di lei.

La storia conserva tutto il suo fascino di un racconto antico, pieno di emozione e tensione, con la bellissima scena dell'assalto al convento, dove tutte le donne della famiglia Buatére si sono rifugiate e pregano di salvarsi.

E se Arno suscita tenerezza in questo suo primo innamoramento, la comparsa di Leo di Castellana, che giunge come un eroe, a salvarli dal disastro, rinnova la mia passione per lui, mentre Eric fa esplodere la sua furia per nascondere il terrore che aveva provato all'idea di perdere la sua adorata Bianca.


Il libro è pieno di spunti interessanti, oltre a darci la sensazione che presto anche Lando e Anna Irene riusciranno ad entrare nei nostri cuori, con la prepotenza e la tenerezza che i vari protagonisti della Ciuffi sono riusciti a conquistarsi. Volume che merita, come quelli precedenti.

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