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sabato 9 gennaio 2016

AGGUATO MORTALE di Candace Camp


AGGUATO MORTALE è il primo volume di una trilogia di una scrittrice di cui ho letto qualche volume senza che mi conquistasse pienamente, eppure con questa storia a cavallo tra il settecento ed i primi dell'ottocento sembra finalmente aver toccato le mie corde. Parliamo sempre di un discorso puramente soggettivo, in quando "De gustibus non est disputandum", sebbene esistano criteri oggettivi su cui a volte faccio fatica a passare.


Candice Camp, penna prolifica del genere rosa, che scrive anche con i nomi di  Lisa Gregory, Kristen James e Sharon Stephens, nel 2000 pubblica il primo romanzo di questa trilogia chiamata "The lost heirs series"(la saga degli eredi perduti), in Italia pubblicata come I CONTI EXMOOR. Le vicende ruotano intorno a tre bambini smarriti durante i tumulti della Rivoluzione Francese. Si tratta dei figli del Conte di Exmoor, sposatosi con una francese, ed entrambi trucidati durante la rivolta.


Lady Exmoor fa in tempo a salvare i suoi tre bambini (John, il maggiore, Marie Anne ed Alexandra) ad una sua amica americana, la signora Ward, con lo scopo di portarli in Inghilterra ed affidarli alla nonna paterna, ma le tracce dei tre andranno perdute e saranno creduti morti nella tragedia. Il primo volume è dedicato ad Alexandra.


La giovane arriva in Inghilterra insieme alla madre e alla zia. È una ragazza moderna, dinamica e piena di carisma. Dirige gli affari di famiglia, una compagnia di trasporti, ed è in Gran Bretagna per stringere accordi con Lord Thorpe, proprietario di una compagnia di te. La ragazza è sorpresa dalle abitudini inglesi, dall'aristocrazia e dai modi alquanto ingessati dei presenti, e proprio non capisce come sia possibile stipulare un accordo commerciale senza neanche incontrare il suo socio, Sebastian Thorpe, così insiste per andare da lui, anche con il segreto desiderio di conoscere la sua collezione di rarità indiane.


Sebastian è un nobile dalla testa ai piedi, anche se un po' eccentrico nei gusti. Un passato amore di gioventù lo ha reso cinico nei confronti dell'amore, anche se  lo ha portato poi a lasciare l'Inghilterra e a fare fortuna in India. Quando incontra Alexandra resta conquistato dalla sua natura passionale, diretta e frizzante così la invita ad un ballo che cambierà la vita della ragazza per sempre. Infatti durante il ballo, Sebastian la presenta ad una sua cara amica, la Contessa di Exmoor, che nel vedere la ragazza americana sviene tra le braccia del suo giovane amico.


Alexandra è infatti il ritratto vivente di Simone, la moglie dell'unico figlio della Contessa. Possibile che il passato nasconda segreti tanti inconfessabili? Lord Thorpe comincia a sospettarla artefice di un raggiro nei confronti dell'anziana e ricchissima Contessa, mentre strani avvenimenti capitano alla nostra eroina, come un rapimento, un'aggressione ed una roccambolesca avventura su un pallone aerostatico, mentre Sebastian lotta per vincere i pregiudizi del passato e impara finalmente ad amare senza riserve.


La storia è avvincente e dinamica, con molti personaggi che si affacciano in questo primo volume con una loro personalità e che già ci affascinano, facendoci pregustare future avventure, come la splendida Nicola, che conserva nel cuore un amore infelice e che prova un odio furioso nei confronti dell'attuale conte di Exmoor, ora suo cognato. Anche se non sappiamo cosa sia successo, percepiamo un certo fascino, come simpatia trasmette anche la piccola e timida Penelope, chiaramente invaghita del suo Bucky, testa calda a cui bisognerebbe dedicare una storia tutta sua.


Per quanto riguarda i due protagonisti, Sebastian è spesso accecato dai pregiudizi, anche se nella sua diffidenza iniziale lo possiamo anche perdonare. È l'insistenza nella sua teoria della cospiratrice che a tratti l'ho trovato irritante, ma Alexandra si è sempre saputa difendere da sola. Volitiva e determinata a fare luce sul suo passato, tutti i tasselli andranno al loro posto con il racconto della vera cattiva della storia (e onestamente non me lo sarei aspettata perché avevo puntato tutto su un altro personaggio).

Storia piacevole, avvincente, e ben elaborata, con protagonisti interessanti e personaggi di contorno che non annoiano, ma partecipano attivamente alla realizzazione della storia.

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