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sabato 31 dicembre 2016

LA SAGA DEI POLDARK di Winston Graham


Winston Graham è stato un noto scrittore inglese del secolo scorso, alla cui penna sono legate tantissime storie, ma la cui fama è collegata soprattutto a questa saga dedicata all'aristocratica e turbolenta famiglia dei Poldark. Sulla scia del successo di una fortunata serie degli anni 70, arrivata anche da noi in Italia, i volumi della serie furono riadattati e pubblicati in versione censurata come allegati del periodico femminile INTIMITA'.



Ancora una volta è il potere della televisione a portare nelle librerie i volumi appassionanti di questa storia. Con il successo riscosso in giro per il mondo dalla nuova versione della BBC (con un cast quanto mai carismatico in cui spiccano Aidan Turner e Eleanor Tomlinson), la Sonzogno ha pubblicato in versione integrale il primo volume, ROSS POLDARK, a cui fa seguito l'uscita, ormai prossima di DEMALZA.



Per tutti quelli che sono interessati a sbirciare le vicende che coinvolgono i vari membri della famiglia, vi lasciamo di seguito l'elenco dei volumi che stiamo leggendo per voi. I primi quattro romanzi furono pubblicati da Graham tra il 1945 ed il 1953, le cui vicende furono riprese e continuate dopo circa vent'anni e portate avanti tra il 1973 ed il 2002.



Le vicende iniziano raccontando la storia di Ross Poldark che di ritorno dalla Guerra di Indipendenza Americana scopre che la fidanzata Elizabeth, credendolo morto, si è fidanzata con suo cugino Francis, il padre è morto lasciandolo con una marea di debiti ed una casa in rovina. Malgrado la disillusione e la tentazione di andare lontano, Ross si rimbocca le maniche e con la determinazione tipica del suo carattere decide di ricostruire la sua vita e la sua eredità. Sul suo cammino incontrerà Demelza, una ragazzina figlia di un minatore che accoglierà nella sua casa. È solo l'inizio di un grande racconto.



1 - ROSS POLDARK  (1783–87) pubblicazione 1945 - In Italia 2016




2 - DEMELZA (1788–90) pubblicazione 1946 - In Italia Febbraio 2017




3 - JEREMY POLDARK (1790–91) pubblicazione 1950 - Inedito in Italia




4 - WARLEGGAN - (1792–93) pubblicazione 1953 - Inedito in Italia




5 - THE BLACK MOON (1794–95) pubblicazione 1973 - Inedito in Italia




6 - THE FOUR SWANS (1795–97) pubblicazione 1976 - Inedito in Italia




7 - THE ANGRY TIDE (1798–99) pubblicazione 1977 - Inedito in Italia




8 - THE STRANGER FROM THE SEA (1810–11) pubblicazione 1981 - Inedito in Italia




9 - THE MILLER'S DANCE (1812–13) pubblicazione 1982 - Inedito in Italia




10 - THE LOVING CUP  (1813–15) pubblicazione 1984 - Inedito in Italia




11 - THE TWISTED SWORD  (1815) pubblicazione 1990 - Inedito in Italia




12 - BELLA POLDARK (1818–20) pubblicazione 2002 - Inedito in Italia




WARLEGGAN di Winston Graham


Il quarto volume della saga dei POLDARK ha il sinistro titolo  di WARLEGGAN, dedicato apparentemente quindi all'antagonista di Ross, ovvero George, anche se ancora una volta il libro racconta molto di più e in qualche modo chiude un cerchio, liberandoci dei fantasmi del passato e traghettandoci verso il futuro, o almeno queste erano le intenzioni del autore che impiegherà diversi anni prima di ritornare su questi personaggi.


Per quelli che hanno scoperto questa storia attraverso la nuova versione televisiva proposta dalla BBC, WARLEGGAN ci racconta le vicissitudini di tre coppie: quella formata di Ross e Demelza (che affrontano vari demoni personali, tra cui anche quello incarnato dalla bellissima Elizabeth), quella nuova e appassionante formata da Dwight e Caroline (a cui viene dato il ruolo degli amanti dal destino avverso) ed infine quella insolita ed imprevista formata dalla fascinosa Elizabeth e l'odiato George. A questo punto lo SPOILER è d'obbligo e prego tutti quelli che non vogliono sapere di non continuare la lettura.


Infatti il quarto libro della saga ci porta davanti ad una svolta imprevista, ovvero la morte di Francis Poldark. Il personaggio di quest'ultimo è di quelli tormentati, angoscianti e assolutamente letterari incontrati spesso nei romanzi: la sua debolezza di carattere, l'incapacità di affrontare il mondo e la vita, con tutto il suo carico di problemi, sono i suoi punti deboli e parte del suo fascino, sicuramente una di quelle figure indimenticabili della saga. Allontanatosi da George, il falso amico, ed entrato in società con Ross, a lui viene dato un congedo drammatico ed emozionante, dopo una conversazione con Demelza che lo riscatta completamente da tutto il male sofferto e provocato. La descrizione dell'attesa, infondo alla miniera, guida il lettore ad un momento di disperazione ed intimità con il personaggio che ci induce a perdonarlo di qualsiasi colpa possa essersi macchiato.


La sua scomparsa dalla scena però apre la strada ad una crisi che travolge la nostra amata coppia, ovvero Ross e Demelza. Il problema tra loro è sempre stato la bellissima Elizabeth, che già aveva lanciato nuovamente l'amo al carismatico Ross nel volume precedente, riaccendendo braci mai completamente spente e riaprendo una ferita nel cuore di Ross. E questa onestamente è la parte più difficile da digerire per una lettrice che come me ha praticamente adottato nel suo cuore Demelza: il suo dolore per il tradimento di un uomo che fino ad allora avevamo visto tutti con ammirazione lascia un sapore amaro in bocca, anche se Graham ci guida saggiamente verso la riconciliazione.

La sua bravura narrativa emerge anche nel trattare materiale come questo, nel senso che seguendo anche Ross nel suo tormentato percorso, ci rendiamo conto di quanto questa parte fosse necessaria per smitizzare un sentimento idealizzato fino ad allora. Solo così il nostro eroe riuscirà a vedere dentro se stesso e a capire chi è davvero la donna amata, la persona che non è solo un fantasma della sua fantasia, ma carne e sangue, umana e assoluta.


Se le sue disavventure provocano nel lettore ansia, turbamento e disillusione (per via di un processo di immedesimazione con la povera Demelza), le nostre simpatie seguono un'altra coppia di innamorati a cui onestamente ho donato il mio cuore. ovvero Dwight e Caroline. Il dottore non mi aveva colpito in modo particolare con la sua storia con Keren, la donna sposata che distrugge la vita di Mark Daniel, perdendo la propria. Il modo in cui era facilmente scivolato nella trappola di lei non lo presentava come un uomo volitivo, ma gli anni di espiazione successivi e soprattutto il suo amore per la bella Caroline lo innalza a vero e proprio eroe che sopperisce al calo di Ross.

Mentre quest'ultimo è alle prese con le mille difficoltà economiche, lavorative, sentimentali, finendo anche per mettersi più volte nei guai come con il contrabbando, Dwight è l'amore romantico, quello passionale, l'amico fedele che rischia la propria felicità per il bene del prossimo, il medico che compie miracoli e che aiuta e non condanna i propri pazienti. E poi come dimenticare il suo scontro quasi mortale con la talpa (da lui scoperta durante la notte più importante della sua vita) o la corsa solitaria e notturna (quando si rende conto di non poter chiedere neanche l'aiuto di Demelza) sulla scogliera battuta dai venti che accende il fuoco per segnalare la presenza dei soldati e salvare la vita a Ross e a tutti gli altri uomini. Un uomo solo contro tutti, fedele a se stesso, che mette in gioco anche l'amore e la felicità per aiutare gli altri.


Peccato che poi il costo sia così alto e solo sul finale riesce, grazie al provvidenziale intervento di Ross, a riscattare l'amore e l'onore regalandoci un finale incerto e allo stesso tempo pieno di speranza. E anche Ross e Demelza chiudono in bellezza, mentre l'altra coppia formata da Elizabeth e George sembra in qualche modo incamminata lungo un percorso che li allinea come simili e freddamente uniti, ben lontani dal calore che riscalda e accende la vita degli abitanti di Nampara, piccolo faro di speranza e di amore sulla scogliera battuta dal vento.


Il finale è emozionante e degno di un libro che chiude un periodo, ma che lascia tante possibilità per il futuro, cosa che Winston Graham coglierà con entusiasmi anni dopo regalandoci altri indimenticabili romanzi, ancora inediti in Italia, ma che sicuramente meritano di essere letti da tutti noi lettori nostrani.



FRASI TRATTE DAL ROMANZO

—Chiaritemi una cosa, Dwight, perché non la capisco: in voi ci sono due uomini: un individuo energico, fiducioso ed impaziente, quello che si mostra al mondo quando entra in una stanza di un ammalato; e la persona molto più giovane, nervosa e suscettibile che spesso mi accompagna nelle mie passeggiate. Ditemi, chi dei due si preoccupa per Caroline Penvenen, soffre quando lei se ne va e pensa a lei quando non c'è? 
(Caroline a Dwight)

***

—Se quello che sento per voi è disprezzo...per distrarmi dal mio lavoro giorno dopo giorno durante gli ultimi quindici mesi...se questo è disprezzo... essere incapace di dimenticare la vostra voce, o il modo in cui girate il viso, o il riflesso dei vostri capelli...se questo è disprezzo...desiderare che alla fine vi sposiate e temere allo stesso tempo che lo facciate... irritarmi perché vi mostrate condiscendente e fingere che non siate alla portata dei miei sogni... —Si interruppe, incapace di concludere il discorso. — Forse voi potete identificare per me questi sintomi. 
(Dwight a Caroline)

***

 Le vite di entrambi era stata la tragedia di una donna che non sapeva cosa voleva davvero.
(Ross pensando a se stesso, a Francis e ad Elizabeth)

***

 A dire il vero, in un'opera teatrale, si sa che la virtù trionferà, ma nella vita reale uno trema al bordo dell'inquietudine e teme il risultato.

***

No so qual'è la ricetta giusta della galanteria; non ho mai avuto tempo per impararla. Non so come lusingarvi e se voi ridete di me - cosa che fate con non poca frequenza - mi rinchiudo in me stesso sempre di più; e quando esercitate il vostro ingegno su di me, mi sento uno stupido ed uno zoticone. Questa è la spiegazione del problema. Quello che sento per voi come persona non vacilla tra energia e debolezza, ma in definitiva vacilla tra la speranza e la disperazione.  
(Dwight a Caroline)

***

Però ho messo fine alla nostra amicizia...Qualcosa che avevo iniziata ad apprezzare, anche se voi forse ne dubitavate.
  —No non ne dubito. Francis, ma dubito che voi vi abbiate posto fine. Un azione negativa non cancella tutte quelle positive. Quello che conta è il saldo finale. 
(Francis e Demelza)

***
—Per un uomo di tanto talento, nulla è impossibile. 
—Niente è possibile senza di te, Caroline.
(Dwight e Caroline)

***
Dwight, di una cosa non ho mai avuto dubbi, ed è la tua compassione, che abbraccia tutto, ma non si applica mai a te stesso. 
(Caroline e Dwight)

***

— Quando l'ammirazione si trasforma in disprezzo, è ora di andarsene.
 (MacNeill a Demelza)

***

Oh, so che questa storia della miniera è come una malattia del sangue, una tara ereditaria, una febbre. Ho provato a giustificarmi dicendo che lo facevo per Henshawe, ma non è vero. Lo faccio per me. Se non riaprissi la miniera, me ne andrei in guerra e al momento non ho nessun desiderio di farlo. 
(Ross)   


***
Carolina Penvenen ci ha salvato dalla prigione per debiti. Dwight ci ha salvato da un'altra prigione. Non ci sono dubbi sul fatto che lui ancor ala ami. E sono sicura che, se non fosse stato per quello che ha fatto quella notte,  sarebbero sposati e vivrebbero a Bath. 
(Demelza a Ross)

***

Direi che la vita ha alla fine due o tre cose di valore. Se uno le possiede, il resto non conta. Se non le possiede, tutto il resto è inutile. 
(Ross a Demelza)

***

giovedì 29 dicembre 2016

Serie Tutta Colpa di New York di Cassandra Rocca

Siete delle inguaribili romantiche? Vi piacciono le storie d'amore dolci e fiabesche? Allora non perdetevi la serie Tutta colpa di New York!


Il primo romanzo, Tutta colpa di New York ha sbancato, regalando piacevoli ore di letture a migliaia di lettrici e ora è anche approdato in Inghilterra e in Polonia.


Una volta che avrete conosciuto Clover e Cade, non potrete perdervi gli altri spassosi protagonisti di questa storia che gira intorno ad un negozio di regali, Giftland.


Bando alle ciancie, ecco a voi le recensioni:


  1. Tutta colpa di New York

1.5 In amore tutto può succedere
2. Una notte d'amore a New York


2.5 Tutta colpa della gelosia

3.  Mi sposo a New York


 Non ci resta che augurarvi buona lettura!

martedì 27 dicembre 2016

Mi sposo a New York di Cassandra Rocca

Clover è sistemata con Cade. Eric si è finalmente dichiarato a Zoe e ora fanno coppia fissa. Chi resta a Giftland da sistemare? ... Ah, sì... Liberty si sta per sposare... Ma si può essere felici di convolare a giuste nozze con un pezzo di ghiaccio?

Non che il suo attuale compagno non sia una brava persona, ma... Non ci si può sposare senza entusiasmo, come una coppia di anziani senza un briciolo di euforia, accettando passivamente le disposizioni del futuro marito, per dare credito all'incredibile e cocciuta convinzione che la vita fatta solo di regole sia preferibile alle emozioni del cuore.


Per fortuna a salvare Liberty da un futuro prevedibile e noioso arriva Zack. Chi è Zack? E' l'amico di Cade, il fidanzato famoso di Clover... Se non avete letto "Tutta colpa di New York", recuperatelo, perchè c'è da lustrarsi gli occhi e rifarsi il palato, ma niente paura, potete recuperarlo anche dopo, perché Zack si presenta benissimo anche da solo. E' un giovane pasticciere di successo, single con una bambina di cui prendersi cura e un fisico da urlo.


Ah, dimenticavo... Ha una bellissima casa sulla spiaggia e per il fine settimana ha pensato di invitare i suoi amici per passare un po' di tempo insieme. Clover estende l'invito agli amici di Giftland e loro accettano volentieri. Anche Liberty si unisce a loro, ignara di chi sia l'amico possidente. Immaginate dunque la sorpresa, quando l'organizzatissima ed efficientissima proprietaria del negozio di regali scopre che l'amico di Clover e Cade non è altro che Zack, il suo Zack.

Sono passati quindici anni dall'ultima volta che si sono visti. Della ragazzina cicciottella, con una cotta per lui, non c'è più traccia o almeno così lei vorrebbe fargli credere, ma Zack la ricorda con affetto e nonostante riconosca che negli anni la dieta ferrea e l'esercizio fisico le abbiano regalato un fisico invidiabile,  che lo attrae enormemente, sente la mancanza di quella ragazzina piena di vita, facile al sorriso e pronta a donarsi agli altri con generosità. Sembra quasi che i rotoli di grasso, che nascondevano i suoi vuoti affettivi, le abbiano portato via la gioia di vivere. Può essere cambiata veramente così tanto o ancora una volta nasconde le sue paure per non esporsi al mondo? E pensare che quell'universo interiore la rendeva così speciale ai suoi occhi, tanto da porla su un pianto diverso dalle altre.

Certo, non glielo ha mai detto, ma se solo lei la smettesse di trattarlo come un appestato, forse riuscirebbe anche a farglielo capire... Senza contare quel fidanzato al suo seguito, che lo lascia semplicemente interdetto... E' lui l'uomo che dovrebbe sposare? Gentile lo è, ma è anche così freddo e formale, che sembra davvero poco innamorato. Dovrebbe farsi i fatti suoi, questo è vero, ma Zack non è mai stato bravo a rinunciare alla guerra, prima di dare battaglia e lui è convinto che la sua "Miss Liberty" sia nascosta da qualche parte, pronta ad uscire fuori, quando tutti gli altri saranno andati via e lui è  disposto ad aspettare nascosto al buio, anche se lei è veramente cocciuta!


  Per fortuna il destino ci mette lo zampino e anche la figlia di Zack, la piccola Candice, l avuta da una relazione occasionale, fa la sua parte, conquistando le simpatie di quella donna ostinata ed infelice, che sembra aver costruito il suo equilibrio nell'ordine di un mondo precostruito.

Ma quando tutto sembra oramai perso per sempre, ecco che qualcosa cambia e l'impossibile diventa possibile. La luce penetra la notte e il razionale soccombe all'irrazionale. C'è una sola vita, tante possibilità di sbagliare e una per essere felici e Liberty non è affatto disposta a perderla!

Romanzo delizioso, come tutta la serie, con due protagonisti agli antipodi, che tra dolci e diete ferre, riusciranno a fare posto all'amore. Se può esservi di aiuto, vi dirò che ho amato molto questo libro e in particolare Zack. Impossibile non innamorarsi di un uomo come lui. Cocciuto al punto giusto, dolce ma non stucchevole, profondo e mai noioso, ha una notevole propensione per i bambini. Fare il padre è il suo mestiere e il nostro è quello di sognarlo al nostro fianco, perché un uomo così è un regalo del cielo, che nessuna donna con un po' di sale in zucca si lascerebbe sfuggire. Parola di una che di dolci se ne intende!




lunedì 26 dicembre 2016

NEVI INFUOCATE di Diana Gabaldon


Ho affrontato la lettura de LE NEVI INFUOCATE, prima parte del romanzo dal titolo originale A BREATH OF SNOW AND ASHES (Un respiro di neve e ceneri), con la convinzione che mi sarei ritrovata tra le mani la lettura di un volume dal ritmo più lento, pieno di indizi che mi avrebbero poi portato verso la risoluzione dell'enigma verso la fine della seconda parte, sempre in base alle scelte editoriali italiane che reputano (e forse onestamente a ragione visti i commenti che leggo in giro) che la maggior parte dei lettori non comprerebbe mai un libro così voluminoso. Fatto sta che, malgrado tutti i miei ragionamenti, alla fine Diana Gabaldon è riuscita a sorprendermi ancora una volta.


Certo bisogna onestamente confessare che la magia raggiunta dalla coppia formata da Jamie e Claire è qualcosa di assolutamente singolare ed unico, anche nella stessa storia creata dall'autrice ed ormai affollata di tantissimi personaggi che pur conquistando le nostre simpatie non riescono a farci innamorare perdutamente come loro. Basti pensare a Roger e Brianna, che sono due personaggi dotati di una loro bellezza oggettiva e personale, interessanti e fascinosi, ma la loro storia d'amore (pur avendo trovato un vasto seguito) non ripropone la magia che i genitori di lei sono in grado di trasmettere e tutto si deve sicuramente al carisma che Jamie e Claire conservano malgrado la giovinezza ormai sia sempre più lontana. 


Temevo il proseguimento della storia, gli anni tumultuosi che ci avvicinano alla Rivoluzione Americana e che segnano in qualche modo il tramonto definitivo di quella gioventù appassionata che ci ha conquistato nei primi romanzi, ma alla fine era pur sempre l'illusione del primo romanzo, in quando già con il secondo ci eravamo trovati davanti ad una donna di circa cinquant'anni che aveva vissuto la sua vita. La verità è che non siamo abituati a trovare romanticismo e avventura in persone più mature, ma il carisma e la personalità non hanno a che fare con la cronologia e Jamie e Claire continuano ed essere il faro di tutta la comunità e della loro famiglia, tanto da mettere in ombra tutti gli altri. 


In questo decimo volume ormai la guerra è alle porte e Jamie cerca di muoversi con cautela tra le pretese della Corona (che gli ha concesso terre e diritti) e la consapevolezza del futuro che non arride agli Inglesi. Il Governo gli offre la nomina di agente per gli indiani (e qui la mia mente "telefilmica" mi riporta inevitabilmente a LA SIGNORA DEL WEST con Sully da mediatore e Dottor Mike che assiste la comunità), anche  lo scopo di Jamie è meno nobile di quello del marito di Michaela, in quanto deve convincere i pellerossa ad appoggiare gli Inglesi nella possibile guerra che si avvicina. Nel frattempo tutto precipita ed il territorio diventa ancora più selvaggio e pericoloso, in quanto si verificano strane spedizioni punitive, dove persone  vengono uccise e case e corpi dati alle fiamme. La neve del titolo originale si riferisce all'inverno e la cenere è quella dei roghi.


Mentre tutto sembra precipitare irrimediabilmente verso il caos della guerra, l'esistenza al Ridge continua scandita dalle piccole ed infinite difficoltà quotidiane con un unico punto fermo, ovvero la solidità di un amore ormai maturo e sereno, ma un evento terribile si abbatte sulla nostra Claire e su tutta la sua famiglia. Un giorno la donna si reca nel capannone del maltaggio, dove i Fraser producono il loro whiskey, e Claire e Marsali, quest'ultima in avanzato stato di gravidanza, vengono brutalmente aggredite da una banda di uomini che vogliono derubarle del whiskey. Mentre Marsali viene abbandonata ferita, i banditi, guidati da Hodgepile, fuggono portando con loro Claire. È uno dei momenti più drammatici di tutta la saga.



Onestamente questa parte non è per le anime delicate (malgrado la Gabaldon sappia curare perfettamente la parte emotiva e sentimentale del racconto), ma la durezza di queste pagine resta nella memoria dei lettori, così come anche il sapiente gioco dell'attesa che è riuscito a tenermi con il fiato sospeso fino all'incredibile salvataggio, dove lo spirito guerriero di Jamie e dei suoi uomini si abbatte sui rozzi e violenti uomini di montagna come la potenza di un dio sterminatore, la cui carica è annunciata, nel silenzio della notte, dal rumore dei tamburi bodhran che segnano l'inizio del riscatto. Ancora una volta Claire e Jamie dominano le pagine con la loro forza espressiva; mentre Roger è sconvolto da quello a cui è stato trascinato nella vendetta della donna, tutta l'attenzione viene risucchiata dagli altri due, che cercano di fare i conti con un nuovo profondo dolore ed il timore che la tragedia possa in qualche modo cambiarli ed allontanarli.


Ma un amore come il loro non si distrugge facilmente e Calire con fatica riuscirà a riprendere le redini della sua vita, aiutando anche la povera Marsali a mettere al mondo il suo terzo figlio, quel piccolo Henri-Christiane, il bambino nano, apparentemente destinato al dolore e all'umiliazione per via della sua condizione nefasta, arrivato a sconvolgere l'equilibrio della vita di Fergus e Marsali, toccandoci nel profondo ancora una volta, con la descrizione del dolore di un padre che ha conosciuto gli orrori della vita e che noi abbiamo adottato simbolicamente (insieme a Jamie) fin dai lontani giorni tumultuosi della Parigi di Luigi XV.


Anche questo volume è innegabilmente pieno di parti  prolisse e piene di dettagli, ma nulla ci riporta nel limbo de LA CROCE DI FUOCO, fortunatamente attraversato e sconfitto. Le parti emozionanti sono troppe per dare spazio alla noia e un lettore si perde nuovamente nel racconto della vita di Jamie e Claire, ritrovando con piacere anche un personaggio lasciato indietro, ma mai dimenticato, ovvero il giovane Ian che con gli anni e la tragedia silenziosa che ha vissuto si offre alla lettura con una nuova malinconia che in qualche modo gli rende grazia, malgrado il suo spirito ironico ancora sia presente.



Gli altri personaggi si riscoprono più intensi e dinamici rispetto al passato, come la piccola e fragile Lizzie, e l'emblematica Malva Christie, la nuova assistente di Claire. E mentre Roger fa la scelta di diventare pastore (cosa di cui decisamente non sentivo il bisogno), sembra che siano gettati semi per una possibile evoluzione nella seconda parte del romanzo. Nel complesso però la storia mi ha molto emozionato e ne sono rimasta piacevolmente colpita, dopo la delusione di quello precedente. Merito sempre di una coppia che a mio avviso neanche Diana è riuscita a ricreare.



FRASI TRATTE DAL ROMANZO

«Ti ha mai detto nessuno che sei un tipo comico, Zio Jamie?» «No.» Richiuse l’occhio. «Bene, perché non lo sei>>

(IAN A JAMIE)

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E, se il Tempo è in qualche modo affine a Dio, suppongo che la Memoria debba essere il Demonio.

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«Che mi dici di Fergus, allora?» chiese, riprendendo il filo della conversazione. «A quanto sento, nemmeno lui ha avuto una vera infanzia, ma mi sembra piuttosto civilizzato.-
«L’ha cresciuto mia zia Jenny, da quando aveva dieci anni», obiettò. «Tu non l’hai conosciuta, ma, credimi, sarebbe riuscita a civilizzare anche Adolf Hitler, se se lo fosse messo in testa. E poi Fergus è cresciuto a Parigi, e non in mezzo a una foresta... anche se viveva in un bordello. Un bordello d’alta classe, a quanto dice Marsali.»

(BRIANNA E ROGER)


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 «Perché devi arrivare così di soppiatto?» «Esercizio», rispose Jamie, dandomi un bacio sulla fronte. «Non mi piacerebbe affatto perdere la mia abilità nell' inseguire furtivamente una preda. Perché parli da sola?» «Perché in tal modo sono certa di avere una brava ascoltatrice», dissi acida.

(CLAIRE E JAMIE)

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«Se muoio», sussurrò nel buio, «non seguirmi. I bambini avranno bisogno di te. Rimani qui, per loro. Io posso aspettare.

(JAMIE A CLAIRE)

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«Si può essere molto vicini a una persona», disse alla fine. «Puoi starle vicino, sentire il suo sudore, strofinare i peli del tuo corpo contro il suo, e non vedere nulla della sua anima.

(JAMIE A CLAIRE)

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Poi tornai a guardare lui, e capii che era spaventato quanto me. Ma – tipico di Jamie – aveva semplicemente deciso di fare quello che poteva, in previsione del giorno del disastro.

(CLAIRE)

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«Neuf», fece lei, colpendo dei punti a caso sul suo palmo, e poi afferrandogli un dito e scuotendolo per sottolineare le sue parole. «Sulla tua mano c’è un nove. E c’è la morte», aveva aggiunto, sbrigativa. «Morirai nove volte, prima di riposare nella tomba. 

(LA ZINGARA AD UN GIOVANE JAMIE)

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«A volte, morire non fa male, mon p’tit chat», gli aveva urlato dietro, prendendolo in giro. «Ma molto spesso sì.»

(LA ZINGARA)

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«Ti amo, come la carne ama il sale-

(JAMIE A CLAIRE)

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«Tu sei stato uno dei miei fantasmi», dissi. «Per molto tempo. E, per molto tempo, ho cercato di lasciarmi te alle spalle.» 

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«Vuoi sapere qual è la cosa di te a cui non riesco a resistere?» mi chiese. E, dal blu scurissimo dei suoi occhi, capii che era serio. Annuii, muta. «Di tutte le creature della terra», sussurrò, «tu sei la più fedele.»

(JAMIE A CLAIRE)

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«Ci sono solo due persone al mondo a cui non mentirei mai, Sassenach», disse, piano. «Una sei tu. L’altra sono io.»

(JAMIE A CLAIRE)




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Ha fatto un giuramento», disse ad Arch, e mi resi vagamente conto che stava ancora parlando in gaelico, sebbene lo comprendessi chiaramente. «Non può uccidere, se non per compassione o per salvare la propria vita. Sono io che uccido per lei.

(JAMIE VENDICANDO CLAIRE)

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 In effetti, non riuscivo a decidere che cosa mi andasse di fare. Non avevo voglia di fare niente. A parte slacciare la zip della mia pelle, togliermela di dosso e correre via... il che non sembrava fattibile.

(CLAIRE)



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Sei sangue del mio sangue, ossa delle mie ossa. Sei stato tu a dirlo. La colpa che ricade su di te è anche mia.» «Allora, che la tua promessa possa redimermi», sussurrò.

(JAMIE)




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Uccidimi. Gli occhi di Randall erano lucidi per la febbre. Uccidimi, disse. È il mio cuore che te lo chiede.

(JAMIE RICORDANDO RANDALL)

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A quel punto, Jamie pianse. Pianse in silenzio, i muscoli tesi fino a fargli male: non voleva tremare, non voleva che lei si svegliasse e lo vedesse così. Pianse fino a sentirsi vuoto, fino ad avere il respiro rotto, fino a inzuppare il cuscino. Poi rimase lì disteso, esausto, troppo lontano dal sonno per ricordare che cosa fosse. Il suo unico conforto era il piccolo e fragile peso che giaceva sul suo cuore, caldo, e respirava. Poi le mani di lei si sollevarono e si posarono su di lui. Le lacrime gli si congelavano sul viso. Il biancore di Claire era limpido come la neve silenziosa che copre sangue e carbone, e soffia pace sul mondo.

(JAMIE SOFFRENDO PER CLAIRE)

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. Questo è il momento in cui dobbiamo rientrare nel ventre del mondo, sognando sogni di neve e silenzio. Ci svegliamo scioccati davanti ai laghi ghiacciati sotto la luce della luna che si fa più debole, davanti al sole freddo che arde fioco e blu tra i rami degli alberi coperti di ghiaccio.

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«La tua sposa», disse infine Uccello, immerso nei suoi pensieri, «l’hai pagata molto?» «Mi è costata quasi tutto quello che avevo», rispose, e il suo tono ironico fece ridere gli altri due. «Ma ne è valsa la pena.

(JAMIE PARLANDO CON GLI INDIANI)

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Quella sconcertante sensazione di violazione, perdita, dolore e isolamento se n’era andata: adesso era solo un’ombra nella mia mente. E la cosa più bella era che Jamie era lì; una presenza solida e fisica, che sapeva di sudore, di whisky e di cavalli... Era lì. Non lo avevo perduto.

(CLAIRE)